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LA PIAGA DELLA FAME

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2006-04-17

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2006-05-21

Benedetto XVI: "Fame, piaga da combattere"

Appello del Papa in occasione della campagna del Programma Alimentare Mondiale Onu: "Penso in primo luogo al Darfur, al Sudan"

CITTÀ DEL VATICANO - Un appello per sconfiggere la fame nel mondo. Arriva da Benedetto XVI in occasione dell'iniziativa "Il mondo in marcia contro la fame" indetta dal Programma Alimentare Mondiale dell'Onu. "Auspico vivamente che, grazie al contributo di tutti, possa superarsi la piaga della fame che ancora affligge l'umanità - ha detto il Papa -, mettendo a serio rischio la speranza di vita di milioni di persone". Benedetto XVI ha parlato della "necessità di un'azione concreta e tempestiva per garantire a tutti, in particolare ai bambini, la libertà dalla fame. Penso, in primo luogo all'urgente e drammatica situazione del Darfur, del Sudan, dove persistono forti difficoltà nel soddisfare perfino i primari bisogni alimentari della popolazione".

MEDIA E SOLIDARIETÀ - "Sono vicino con la preghiera a questa manifestazione - ha proseguito Benedetto XVI - che si svolge a Roma e in altre città di circa 100 Paesi". Con la recita del Regina Coeli il Papa ha invitato ad affidare "quest'oggi alla Vergine Maria particolarmente i nostri fratelli oppressi dal flagello della fame, quanti vengono in loro aiuto e coloro che attraverso i mezzi di comunicazione sociale contribuiscono a rinsaldare tra i popoli i vincoli della solidarietà e della pace". Il Pontefice ha fatto quindi riferimento alla Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, voluta dal Concilio Vaticano II e giunta alla sua quarantesima edizione, che si celebrerà giovedì 25 maggio, festa dell'Ascensione. "Quest'anno - ha spiegato - ha per tema 'I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione'. La Chiesa guarda con attenzione ai media, perché rappresentano un veicolo importante per diffondere il Vangelo e per favorire la solidarietà tra i popoli, attirandone l'attenzione sui grandi problemi che ancora li segnano profondamente".

21 maggio 2006

La STAMPA

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2006-05-21

Papa: governi si impegnino contro la fame

Benedetto XVI ha poi voluto in particolar modo ricordare "l'urgente e drammatica situazione del Darfur dove persistono forti difficoltà nel soddisfare perfino i primari bisogni alimentari della popolazione"

21/5/2006

Papa Benedetto XVI

CITTA' DEL VATICANO. Forte appello del Papa ai "governi e all'opinione pubblica" sulla "necessità di un'azione concreta e tempestiva per garantire a tutti, in particolare ai bambini, la 'libertà dalla famè". È questo l'auspicio che Benedetto XVI ha rivolto questa mattina alle migliaia di fedeli raccolti in piazza San Pietro per la consueta recita del Regina Coeli (la preghiera mariana che in questo tempo liturgico sostituisce l'Angelus).

"Auspico vivamente - ha affermato Benedetto XVI - che, grazie al contributo di tutti, possa superarsi la piaga della fame che ancora affligge l'umanità, mettendo a serio rischio la speranza di vita di milioni di persone". Il Papa ha ricordato l'iniziativa 'Il mondo in marcia contro la fame' indetta dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, attraverso la quale, ha scandito il pontefice, "si intende sensibilizzare i governi e l'opninione pubblica sulla necessità di un'azione concreta e tempestiva per garantire a tutti, in particolare ai bambini, la 'libertà dalla famè". "Sono vicino con la preghiera a questa manifestazione - ha aggiunto - che si svolge a Roma e in altre città di circa 100 Paesi".

Il Papa ha poi voluto in particolar modo ricordare "l'urgente e drammatica situazione del Darfur, nel Sudan, dove persistono forti difficoltà nel soddisfare perfino i primari bisogni alimentari della popolazione". Infine il Papa ha assicurato una preghiera particolare ai "nostri fratelli oppressi dal flagello della fame, quanti vengono in loro aiuto e coloro che attraverso i mezzi di comunicazione sociale - ha concluso - contribuiscono a rinsaldare tra i popoli i vincoli della solidarietà e della pace".

 

 

l'UNITA'

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Dall'UNITA'

2005-05-21

DALLA SALA STAMPA VATICANA

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BOLLETTINO DEL 2006-05-21

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA CÆLI , 21.05.2006
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA CÆLI

Alle ore 12 di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DEL REGINA CÆLI

Cari fratelli e sorelle!

Il libro degli Atti degli Apostoli riferisce che Gesù, dopo la sua risurrezione, apparve ai discepoli per quaranta giorni e poi "fu elevato in alto sotto il loro occhi" (At 1,9). È l’Ascensione, festa che celebreremo giovedì 25 maggio, anche se in alcuni Paesi è trasferita alla prossima domenica. Il significato di quest’ultimo gesto di Cristo è duplice. Anzitutto, salendo verso l’"alto", Egli rivela in modo inequivocabile la sua divinità: ritorna là da dove è venuto, cioè in Dio, dopo aver compiuto la sua missione sulla terra. Inoltre Cristo ascende al Cielo con l’umanità che ha assunto e che ha risuscitato dai morti: quell’umanità è la nostra, trasfigurata, divinizzata, divenuta eterna. L’Ascensione, pertanto, rivela l’"altissima vocazione" (Gaudium et spes, 22) di ogni persona umana: essa è chiamata alla vita eterna nel Regno di Dio, Regno di amore, di luce e di pace.

Nella festa dell’Ascensione si celebra la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, voluta dal Concilio Vaticano II e giunta ormai alla sua quarantesima edizione. Quest’anno ha per tema: "I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione". La Chiesa guarda con attenzione ai media, perché rappresentano un veicolo importante per diffondere il Vangelo e per favorire la solidarietà tra i popoli, attirandone l’attenzione sui grandi problemi che ancora li segnano profondamente. Quest’oggi, ad esempio, con l’iniziativa "Il mondo in marcia contro la fame" (Walk the World), indetta dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, si intende sensibilizzare i Governi e l’opinione pubblica sulla necessità di un’azione concreta e tempestiva per garantire a tutti, in particolare ai bambini, la "libertà dalla fame". Sono vicino con la preghiera a questa manifestazione, che si svolge a Roma e in altre città di circa 100 Paesi. Auspico vivamente che, grazie al contributo di tutti, possa superarsi la piaga della fame che ancora affligge l’umanità, mettendo a serio rischio la speranza di vita di milioni di persone. Penso, in primo luogo, all’urgente e drammatica situazione del Darfur, nel Sudan, dove persistono forti difficoltà nel soddisfare perfino i primari bisogni alimentari della popolazione.

Con la consueta recita del Regina Caeli affidiamo quest’oggi alla Vergine Maria particolarmente i nostri fratelli oppressi dal flagello della fame, quanti vengono in loro aiuto e coloro che attraverso i mezzi di comunicazione sociale contribuiscono a rinsaldare tra i popoli i vincoli della solidarietà e della pace. Chiediamo inoltre alla Madonna di rendere fruttuoso il viaggio apostolico in Polonia che, a Dio piacendo, compirò da giovedì a domenica prossimi nel ricordo dell’amato Giovanni Paolo II.

[00757-01.01] [Testo originale: Italiano]

DOPO IL REGINA CÆLI

Mentre urgono gli ultimi preparativi del mio viaggio apostolico in Polonia, ho anche presente nel cuore e nella preghiera l’importante appuntamento di sabato 3 giugno prossimo, vigilia di Pentecoste, quando avrò la gioia di incontrarmi in Piazza San Pietro con numerosi aderenti a più di cento movimenti ecclesiali e nuove comunità, provenienti da tutto il mondo. So bene che cosa significhi per la Chiesa la loro ricchezza formativa educativa e missionaria, tanto apprezzata, sostenuta e incoraggiata dall’amato Papa Giovanni Paolo II. Insieme celebreremo i Primi Vespri della solennità di Pentecoste invocando fiduciosi lo Spirito Santo, affinché riempia i cuori dei fedeli e a tutti sia annunciato il messaggio d’amore di Cristo, Salvatore del mondo.

In occasione della "Giornata del Sollievo", che si celebrerà in Italia domenica prossima, assicuro un particolare ricordo nella preghiera per i malati in fase terminale e per quanti li aiutano a vivere la sofferenza in modo umano.

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Edito in Proprio e Responsabile STUDIO TECNICO DALESSANDRO GIACOMO

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